La storia dell’Antica Ditta Organara Piccinelli inizia quando Angelo I (1882-1956) entra come garzone nella Fabbrica d’Organi Giacomo Locatelli,
successore della celeberrima ditta dei Fratelli Serassi, e apprende l’arte di costruire i somieri. In seguito passa alla Fabbrica d’Organi di Luigi Balicco Bossi,
ultimo discendente della dinastia dei grandi organari Bossi (ditta che trova le sue origini nel XVI° secolo). Qui egli gode di particolare fiducia.
Alla morte di questi (1911), egli rileva da Luigi Bottagisi le attrezzature della ditta. Sino al 1929 è in società con il cugino Canuto Cornolti, rilevatario a sua volta
della cessata ditta Locatelli già Serassi. Tra i numerosi figli di Angelo I, alcuni, Alfredo e Giacomo, si trasferiscono nel Veneto, a Padova, aprendo un’apprezzata bottega
organaria; altri, Casimiro (1906-1996) ed Emilio (1909-2006) con i figli Alessandro (1934-2024), Angelo II (1937-2020), Renato (1950), continuando l'attività a Ponteranica, in provincia
di Bergamo.
Nel laboratorio attualmente lavorano Marco (1962) e Gian Luigi (1968), figli di Alessandro.
Il loro laboratorio conserva ancora le antiche attrezzature dei Bossi. Gli organi restaurati dai Piccinelli sono più di 400, sparsi in varie regioni italiane,
in particolare al Nord.
E' soprattutto nel restauro che la ditta è conosciuta ed apprezzata; è stata tra le prime in Italia (a partire dal 1960) a restaurare antichi organi
secondo criteri storico-filologici.
Ricordiamo gli organi Serassi di S. Anna, di S. Spirito e di S. Alessandro della Croce in Bergamo; quelli di Caprino Bergamasco, di Novi Ligure (AL), del Duomo di Valenza (AL);
gli organi Locatelli di Carvico, Mapello, Chignolo d’Isola e della chiesa di S. Bartolomeo a Bergamo; i Bossi del Duomo di Torino, di Spirano, di Verdello, di Leffe e di Romano
di Lombardia; gli organi Pansera di Cortenuova e di Romano di Lombardia; l'organo Bernasconi della chiesa parrocchiale di Vaprio d’Adda (MI), l'organo Prestinari - Talamona e Vedani di Albese con Cassano (CO),
l’organo Manzoni di Garzeno (CO), l’organo Balbiani di Casalbuttano (CR), l’organo Bianchi del Duomo di Biella, solo per citarne alcuni.
Numerosi gli attestati di stima per le loro capacità di far "risorgere" organi di grande pregio, togliendoli dall’oblio dopo anni di abbandono e di inutilizzo.